Alessandro Gogna – Mario Pinoli
Alpine Studio, 2012
ISBN 978-88-96822-28-9
15×21 cm, 280 pagine
Rifiuti verticali è il titolo un po’ provocatorio che gli autori hanno scelto per questa loro ultima fatica. Dopo “Sentieri verticali”, un fortunato libro di Alessandro Gogna, uscito nel 1987, che trattava della storia dell’alpinismo dolomitico, Rifiuti verticali esce molti anni dopo a testimoniare le lotte ambientali condotte in montagna. Una presa di coscienza degli autori che, a un certo punto della loro evoluzione come appassionati di montagna e come uomini, sentono che è irrinunciabile la difesa di un ambiente fragile come quello della montagna.
Rifiuti verticali, con un approccio piuttosto insolito a questo genere di argomento e partendo dalla denuncia di un certo modo di vivere ed “usare” la montagna, analizza limiti e pericoli della pratica alpinistica ed escursionistica, arrivando infine a presentare una concreta alternativa a tanti luoghi comuni, cioè un modo diverso di andare in montagna, di vivere l’ambiente alpino con rispetto sia della natura che della libertà individuale.
È la storia di alcune battaglie, la cronaca di diverse bonifiche, il diario attento e introspettivo di uomini che vedono nella montagna la realizzazione dei sogni di tanti, oltre che del loro. Una lunga storia, molto personale, che parte dal periodo d’oro dell’ambientalismo (fine anni ’80, primi ’90) e attraversa le varie fasi di disillusione che si sono svolte unitamente alla graduale crescita di un’attenzione all’ambiente meno conservativa ma più propositiva. Fino alla certezza che non ci sarà mai alcuno sviluppo degno di questo nome se non sostenuto dall’impegno individuale, senza porre più di tanto fiducia nelle istituzioni e nella speranza che la rivoluzione la facciano gli altri.
Il rifiuto verticale è alla fine una scusa per indagare nei rifiuti che tutti noi ci siamo portati e ci portiamo dentro, senza mai aver pensato alle potenzialità positive che questo materiale da noi rifiutato potrebbe avere per la nostra crescita interiore.